Cordoba e la sua Mezquita: meraviglie del mondo

La Mezquita: arrivo a Cordoba

La Mezquita di Cordoba
La Mezquita di Cordoba

Ora lo so che Cordoba è una delle città più belle della Spagna.

Ma quando arrivammo a Cordoba non avevamo nessuna idea di quanto lo fosse! Sapevamo solo che c’era la famosa Mezquita, di cui non conoscevamo niente, ma una forza attrattiva silenziosa ed ignorante mi diceva che l’avrei apprezzata molto. Anche più di altri monumenti della Spagna, tanto decantati.

Cordoba: dove parcheggiare

Ricordo che arrivammo di mattina e fummo da subito soddisfatti del nostro albergo. Quando la situazione parcheggio è gestibile, diviene tutto più semplice.

Vicinissimi al centro pedonale vi è il ponte romano, dietro il ponte romano vi è uno spiazzo libero e gratuito – con parcheggiatori abusivi – molto ampio. Noi abbiamo lasciato la macchina ferma lì per due giorni. Il centro è a meno di 5 minuti, basta attraversare il ponte.

Il ponte romano e le mura di fortificazione

Abbiamo scelto un albergo posizionato dall’altra parte del ponte romano, rispetto a dove si trova la città vecchia, non solo per la comodità del parcheggo!

Infatti avere un ponte antico da attraversare attribuisce alla visita un punto di discontinuità molto interessante: un di qua pacifico, silenzioso e moderno e un di là misterioso, ancora tutto da scoprire, con il possente fiume Guadalquivir da attraversare.

Veduta di Cordoba e del ponte romano
Veduta di Cordoba e del ponte romano

Fatto il check in usciamo il prima possibile, e cominciamo a studiare l’”aldilà” da molti punti di vista.

Osserviamo la Cordoba antica dalla nostra finestra, dalla bellissima terrazza dell’albergo Hesperia che ci permette di notare la presenza massiccia e ocra delle fortificazioni della città, all’interno delle quali spunta la Mezquita.

Scendiamo in strada e attraversiamo il ponte non prima di esserci soffermati ad ammirare nuovamente il panorama dell’altra parte. Ci appare una città antica, araba ed europea, sembra piccola, con poca gente, sarà l’orario pensiamo.

Cordoba tra presente e passato

Ecco a cosa serviva quel ponte, ad entrare nella scena.

Ora siamo dall’altra parte, dentro lo storia, si parla davvero un’altra lingua, ci sono zingari e gitani, delle donne con gonne lunghe e colorate e scialli neri in testa si avvicinano e ci offrono un ramo di un’erba miracolosa. Sono davvero tentata, non faccio in tempo a capire se devo scappare o ringraziare per l’offerta, comincio ad allungare la mano quando dei poliziotti in divisa allontanano la gitana, così ricordo che sono nel mondo moderno.

Ma solo per pochi secondi.

Le fortificazioni di Cordoba
Cordoba: le fortificazioni della città

Proseguiamo per la strada ingiallita per il sole e per il colore dei mattoni del pavimento liscio, ecco poco più avanti passare dei cavalli neri ed altezzosi.

Deve essere la corte del califfo che arriva in città per siglare chissà quale accordo commerciale per la rotta delle Indie. La strada che porta alla Mezquita è stretta, nonostante la salita acceleriamo il passo per metterci al riparo dal corteo. È pieno di gente che va e viene, hanno fretta. I cavalli stanno per passare e noi ci buttiamo in un’apertura che dà in un ampio ingresso. Ma la corte del califfato è scomparsa, al suo posto solo un calesse con dei turisti giapponesi.

Li però ci fermiamo, ecco il giardino della Mezquita, ecco gli alberi di aranci. Ecco la fila per entrare alla Mezquita. Ecco la modernità!

Colonne della Mezquita
La foresta di colonne della Mezquita

Conquistare la Mezquita: il biglietto d’ingresso

Questo andirivieni tra passato e presente ci ha messo il mal di mare.

Ritorniamo alla nostra epoca velocemente per vedere che le file da fare sono due: una per prendere i biglietti e una per entrare. Ma io e Mauro siamo viaggiatori svezzati così lui rimane in fila per l’ingresso e io vado a fare i biglietti.

Ci metto un po’ a capire che le biglietterie sono posizionate nel famoso “patio degli aranci”, un centinaio di alberi, piantati circa 200 anni fa, che, nonostante sia riempito da altrettante centinaia di persone vocianti e confuse, riesce a non perdere la sua bellezza!

Vedo una biglietteria normale con una fila lunghissima e alcuni totem per fare i biglietti elettronici, così mi metto con pazienza in quella più corta. Fare i biglietti elettronici è semplice come prelevare ad un bancomat e poi c’è un ragazzo che è lì presente proprio per aiutare se si dovesse inceppare qualcosa.

Così raggiungo Mauro, ci guardiamo intorno ancora un attimo e finalmente siamo catapultati dalla spinta della folla dentro la foresta di colonne.

Interno della Mezquita di Cordoba
La Mezquita di Cordoba: colonne dappertutto

La Mezquita: Moschea e Cattedrale

Questa meraviglia architettonica è stata in precedenza una moschea, ma i cattolici, una volta conquistata la città, decisero di inserire al centro del colonnato la Cattedrale cristiana.

È famosa la frase di Carlo V che disse “avete costruito qualcosa che si può vedere ovunque, distruggendo qualcosa che invece era unico al mondo».  

Ma in effetti, è stata costruita un’altra opera unica al mondo e di immenso valore storico e simbolico, dall’unione di due.

Senza entrare nel merito delle motivazioni per le quali i popoli hanno sempre voluto imporre i propri idoli sopra quelli di altri popoli una volta conquistati, questa miscela di stili rappresenta anche uno sforzo di unità, anche se non credo fossero queste le reali intenzioni del clero.

La bellezza della Cattedrale – Moschea dunque è raccontata attraverso l’incredibile storia del monumento, la potenza del colonnato e soprattutto attraverso la luce.

Luce Mezquita di Cordoba
La luce che filtra nella Mezquita di Cordoba

La Mezquita attraverso la luce

Segui i raggi di luce che penetrano nella Mezquita e troverai la storia. Sono i fotoni gli inaspettati narratori delle vicende dell’umanità. La luce iridescente che racconta l’alternarsi dei vincitori in una guerra che non si conclude ancora oggi.

Il raggio di sole si posa ora su un tesoro cristiano e subito dopo un altro raggio di luce illumina un lascito arabo. Come diapositive illuminate una dopo l’altra.

Mezquita
La Mezquita di Cordoba

In questo monumento è la luce che racconta lo svolgersi dei fatti.

Illumina una colonna che racconta la sua parte, poi illumina un’icona sacra per i cristiani appesa alla parete le cui espressioni raccontano la storia di cui è stata testimone.

Questo monumento va visitato in questo modo. Facendoci guidare dai raggi di sole, chiedendo alle particelle di luce di raccontarci i fatti, i personaggi, i protagonisti e la storia del mediterraneo racchiusa dentro questo tesoro che unisce le religioni.

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